Cipressi

Nel corso della prima metà degli anni trenta del novecento, si compie l'esumazione della salme dei soldati caduti sul fronte orientale italiano. La celebrazione della guerra vinta e dei territori conquistati trova il suo culmine nella costruzione dei cimiteri monumentali. Nel goriziano quelli di Oslavia e di Redipuglia. Nel Carso isontino le salme venivano inumate nei cimiteri di retrovia, spesso situati sul fondo degli avvallamenti dove esisteva una sufficiente sedimentazione terrosa, al buon fine della sepoltura. La Grande Guerra aveva deposto, negli interstizi dei campi di battaglia, i resti mortali dei combattenti.

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Al compimento delle esumazioni dai cimiteri carsici, si istituirono segni della sacralità dei luoghi, immettendovi monumenti di varia dimensione, motivazione e qualità. Uno degli interventi più significativi fu la creazione di un percorso alberato a cipressi lungo la strada del Vallone. A partire dall'aereoporto di Gorizia per concludersi al gruppo monumento alla Terza Armata; in prossimità di Duino. Circa 15 kilometri di percorso. Si trattava di un intervento alla scala del territorio il cui compito era di segnare la continuità e l'unitarietà dei luoghi e delle testimonianze in esso presenti.

La piantata di cipressi era fitta con un passo di 4-5 metri e interessava alternatamente entrambi i lati della strada, con discontinuità in presenza di rocce o dislivelli eccessivi. Di questo complesso episodio paesaggistico, il viale rettilineo a doppio filare, a sud dell'aereoporto, era il segmento più spettacolare ed eloquente.

Un incendio di sterpaglie avvenuto nell'estate 2005 comporto l'abbattimento di 13 piante. L'anno successivo, l'ANAS con la sovrintendenza dell'Ente Forestale Regionale, ebbe inizio un ulteriore abbattimento dei filari che avrebbe interessato 54 piante. Una segnalazione fatta al Prefetto di Gorizia ottenne il blocco del cantiere e un successivo impegno di effettuare la ripiantumazione.

Non risulta agli atti che la ripiantumazione fosse nel programma dei lavori, pertanto, ciò che si comprende e che, per segmenti più o meno consistenti e per abbattimenti puntuali, nel corso degli ultimi decenni é stato depauperato gravemente un patrimonio paesaggistico del territorio. Infine bisogna dire che la questione sollevata a suo tempo dalla segnalazione impugnata con immediatezza e rara sensibilità dal Prefetto di Gorizia, non riguarda il solo ambito del viale, su cui é in corso la ripiantumazione, bensì l'intero percorso della strada del Vallone.

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L'interrogativo inevitabile é - chi é stato a guardare? - pur potendo, pur dovendo tutelare il pubblico patrimonio, pur avendone competenza, strumenti e attribuzioni di legge. Una parziale risposta, che per brevità non daremo stilando un elenco, é che non si tratta di un singolo attore ma dei molteplici attori pubblici aventi, a vario titolo, giurisidizione nel campo della tutela del territorio.

scheda redatta da Romano Schnabl