Villa
Louise (Palazzo Studeniz)
Palazzo Studeniz, noto
anche come villa Louise, attualmente inutilizzato e in preoccupante
cattivo stato di conservazione, è una delle costruzioni più
significative nel patrimonio architettonico della città di
Gorizia.
Presenta i caratteri di una palazzina residenziale di periferia, in
quanto all’epoca della sua edificazione si trovava molto
distante dal perimetro urbano, collocata al limite del ripido
pendio che scende verso il corso del torrente Corno. E’ un
edificio di gradevoli proporzioni, che si compone di un corpo
centrale sviluppato per due piani su pianta rettangolare e due ali
laterali perpendicolari (di cui quella di destra risulta allargata
in un secondo tempo), disposti “a U” in modo da
chiudere una corte antistante. In posizione angolare, nel punto di
innesto dei corpi laterali su quello centrale, si sviluppano due
torri a pianta quadrata sopraelevate di un piano rispetto al resto
della casa. La corte è chiusa sulla strada mediante un portale in
pietra con cancellata in ferro.
La planimetria interna rispetta la tipologia diffusa nel Goriziano
tra XVII e XVIII secolo, con le sale disposte, su tutti i piani, ai
lati di un ampio spazio centrale, che è atrio al piano terra e
salone d’onore al primo piano, con il corpo-scala collocato
dalla parte opposta all’ingresso, addossato internamente al
fronte posteriore. La scala si compone di un primo tratto unico
assiale che conduce a un pianerottolo (che dà pure accesso agli
spazi esterni posteriori) da cui si dipartono simmetricamente le
altre due rampe. Altre stanze secondarie si allineano nei corpi
laterali.
La facciata si contraddistingue per il grande timpano sul
coronamento e per la presenza di una trifora corrispondente alla
sala centrale del primo piano, delimitata da una balaustra
(elegante, nonostante sia una sostituzione in cemento della
struttura originaria); sopra alla trifora spicca un fregio dai
tipici lineamenti settecenteschi. I materiali e altre finiture e
decorazioni interne infondono ulteriore pregio alla composizione
generale.
Di lato al complesso, recintato da un alto muro, si estende il
sedime (notevolmente ridotto) di un antico orto-giardino,
trasformato in vivaio attorno alla metà del XIX secolo e poi
abbandonato. Dietro alla palazzina, sul pendio, crescono ancora
alcune delle pregevoli piante del parco, da anni
inselvatichito.
Storia: Le origini di un primo corpo di fabbrica risalgono al 1676,
come risulta dalla data incisa su un arco di volta. Esse sembrano
legate alla famiglia Studeniz (che è anche l’antico toponimo
della località), cui spettavano le pertinenze agricole della villa,
estese fino all’altezza dell’attuale corso da un lato,
sulla retrostante valletta del Corno e sui fondi limitrofi
dall’altro. Le ali laterali sono probabile aggiunta
settecentesca, forse legata a uno dei numerosi cambi di proprietà
che hanno segnato la storia del complesso fino alla prima parte del
secolo scorso (tra tutti lo storico Carlo de Morelli e i della
Torre di Sagrado). Dal 1912 il complesso appartiene ai Coronini
(oggi fondazione Palazzo Coronini Cronberg).
Particolarmente
significativo è l’asse viario antistante alla villa (oggi via
Diaz). Tracciato negli stessi anni di costruzione della casa quale
sua strada privata di accesso, in seguito aperto al pubblico come
“ornamento e decoro della città”, abbellito con filari
di alberi a formare viali e controviali, statue e vasi e (nel 1801
e nel 1865), costituisce un asse fondamentale nello sviluppo urbano
tardo-settecentesco, incardinato sulle polarità di palazzo Attems
Santacroce (oggi municipio) da un lato, lo stesso palazzo Studeniz
dall’altro.
scheda redatta da
Paola Tomasella