MARCO
POZZETTO STORICO DELL'ARCHITETTURA CENTRO
EUROPEA
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Marco
Pozzetto legge una memoria su Max Fabiani in occasione della
traslazione dei resti mortali al cimitero di Cobdil (Slo) 1984 ph
Romano Schnabl
Frontespizio della monografia "Max Fabiani" di Marco Pozzetto 1998
MGS PRESS S.a.s.
E' un anno che
l'architetto Marco Pozzetto (Lubiana 1925 -Trieste 2006) non é più
tra di noi. In questa occasione lo ricordiamo con riconoscenza
nella veste di storico dell'urbanistica e dell'architettura centro
europea.
E' significativo e rivelatore ripercorrere, proprio in questi
giorni (ultimi del dicembre 2007) il percorso di ricerca e di
studio, intrapreso, diversi decenni orsono, dall'architetto Marco
Pozzetto. La circostanza, vede la nazione Slovenia entrare
pienamente nell'ambito UE, andando così a ricomporre un ulteriore
tassello dell'unità continentale europea ed in particolare di quel
nucleo, complesso ed ibrido, che é il centro europa, ponte
culturale tra est e ovest, influenzato dal settentrione e dal
meridione.
Marco Pozzetto ha anticipato, contribuito e favorito con il suo
impegno di intellettuale e di docente questo momento.
Nato a Lubiana (1925) da madre slovena e da padre italiano, ha
vissuto l'infanzia e l'adolescenza nella Yugoslavia compresa tra le
due guerre. Trasferito in Italia nel 1945, si laurea in
architettura, presso il Politecnico di Torino nel 1968. Storico
della scuola torinese di Paolo Scarone (1902/1986), intraprende la
carriera accademica presso il Politecnico di Torino, trasferendosi
successivamente all'ateneo di Trieste, presso la Facoltà di
Ingegneria civile.
Si ricordano, tra molti altri, studi di grande rilievo sulla Scuola
di Otto Wagner e di Joze Plecnik, sulla figura e l'opera
dell'architetto Max Fabiani e sui tre architetti triestini
Giovanni, Ruggero e Arduino Berlam.
Gli studi condotti sulla figura e l'opera di Max Fabiani
rappresentano il contributo più organico e completo sull'argomento
e mettono in luce, attraverso la singolare vicenda umana e
professionale del Fabiani, la complicata evoluzione e il
travagliato assetto delle terre nord adriatiche nel corso della
prima metà del 900. Questo architetto, nato a Cobdil nel 1865, in
prossimità di San Daniele del Carso, giunto ai massimi successi
professionali e accademici nella Vienna asburgica, al termine del
primo conflitto mondiale (1914.18) si ritira nelle terre natie
dando corso ad una nuovo impegno, connesso con la ricostruzione
urbanistica ed architettonica post bellica e proseguito con il
dibattito sull'assetto delle città e del territorio che lo vedrà
lucido protagonista fino alla morte, avvenuta a Gorizia nel
1962.
L'insieme degli studi condotti da Marco Pozzetto mette in luce la
ricca tessitura della cultura architettonica centro europea nel
passaggio tra 800 e 900. Le opere, i protagonisti e i contesti
della modernità nascente, nel complesso passaggio dall'ecclettismo
ottocentesco al razionalismo del novecento.
La peculiarità familiare, la profonda cultura e la padronanza
liguistica hanno consentito a questo studioso di addentrarsi
profondamente, senza mediazioni, nei contesti culturali indagati
mettendo in nuova luce protagonisti, opere e idee che hanno posto
le premesse della contemporaneità e di una storia condivisa del
centro europa.
Le
premessa delle scelte politiche e del loro significato storico sono
sempre, nella fortuna e nella disgrazia, un dato culturale.
(Romano Schnabl)