Opera Nazionale Balilla (O.N.B.). Casa del Balilla
Opera Nazionale Balilla (O.N.B.)
Casa del Balilla
Architetto: Umberto Cuzzi (1891-1973)
Progetto 1927
Realizzazione 1928 – 1929
Patrocinio della Provincia di Gorizia
Patrocinio del Comune di Gorizia
Umberto Cuzzi – architetto
(Parenzo d’Istria 1891 – Torino 1973)
Umberto Cuzzi é stato l’architetto “goriziano” che in modo distinto ha introdotto, attraverso le sue numerose realizzazioni, l’architettura razionale nella città.
Nato da famiglia parentina, formatosi adolescente presso lo Staatsgymnasium di Gorizia e il Ginnasio Reale Provinciale di Pisino, prosegui negli studi di architettura presso la Technische Hochschule (Politecnico) di Vienna. A seguito della “grande guerra” Cuzzi si trasferì a Torino dove, ripresi gli studi, si laureò in Architettura nel 1921.
Nelle città di Torino e Gorizia si é svolta, prevalentemente, l’attività professionale e culturale dell’architetto. Membro del M.I.A.R. (Movimento Italiano Architettura Razionale), nel gruppo dei “Torinesi”, partecipò alla Prima e alla Seconda Esposizione italiana di architettura razionale (Roma 1928 – Roma 1931) con diversi progetti tra i quali La Casa del Balilla (O.N.B.) di Gorizia. Fu attivo a Torino sino al 1973.
La Casa del Balilla (O.N.B.)
La Casa del Balilla (O.N.B.) di Gorizia rappresenta una concreta testimonianza della politica sociale e dei provvedimenti per la gioventù promulgati dal regime fascista.
L’edificio dell’O.N.B. viene realizzato sul sedime della Villa Ritter, gravemente danneggiata nel corso degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale (1914 -18) e successivamente demolita. La disposizione dei corpi di fabbrica ripropone la configurazione planimetrica a corte della preesistente Villa Ritter, della quale utilizza, in parte, le strutture di fondazione.
Le funzioni presenti nell’edificio erano organizzate “per modo che nella sua esteriorità il fabbricato rivela gli scopi per i quali i singoli locali sono destinati”. L’alternata altimetria dei distinti volumi edilizi, la palestra- teatro, il corpo aule, la grande sala di riunione e il corpo degli uffici, consente di leggerne dall’esterno l’ubicazione.
Il volume semicilindrico posto all’angolo principale dell’edificio esprime, in senso plastico figurato, il movimento dinamico di cerniera delle volumetrie ad esso raccordate. Per contro, l’ingresso alla palestra-teatro appare composto e statico, in relazione alla frontalità dell’affaccio sulla strada.
Nelle facciate dell’edifico, opera prima dell’architetto Cuzzi, si osserva la permanenza di elementi compositivi classicheggianti, di derivazione accademica; ma prevale su tutto la nitida composizione razionale “fatta di masse, piani, equilibri semplici, senza ostentazione di dettagli”.
arch. Romano Schnabl