Gioventù Italiana del Littorio. Casa della piccola e della giovane italiana
Gioventù Italiana del Littorio (G.I.L.)
Casa della piccola e della giovane italiana
Architetto: Francesco Mansutti (1899-1969 )
Architetto: Gino Miozzo (1898-1969 )
Progetto 1934
Realizzazione 1936
Patrocinio della Provincia di Gorizia
Patrocinio del Comune di Gorizia
Francesco Mansutti – architetto
(Donada- Rovigo 1899 – Padova 1969 )
Architetto: Gino Miozzo – architetto
(Padova 1898 – Padova 1969 )
Uniti da un legame professionale e da profonda amicizia, i due architetti padovani sono i protagonisti di uno degli episodi più singolari nel campo della costruzione di architetture razionali in Italia, per quantità e unitarietà delle opere realizzate.
La loro attività, nel corso degli anni trenta, é stata prevalentemente incentrata nella realizzazione di edifici commissionati dal direttore dell’ONB, Renato Ricci.
L’elevata qualità edilizia e architettonica delle realizzazioni si accompagna al valore di comunicazione in cui l’immagine svolge un rilevante ruolo.
Gli architetti Mansutti e Miozzo sono stati attivi a Padova sino al 1969.
Francesco Mansutti nello scritto dal titolo “Professione dell’architetto” (“Casabella”, n. 95, dicembre 1935), così descriveva alcuni aspetti della propria cultura e del proprio impegno:
“..E’ facilissimo fare un’opera di capriccio, senza controllo del mondo esterno. Difficile é fare l’opera che deve essere fatta; che non é catalogata in nessuna formula e tuttavia é rigorosamente determinata e non ammette che una sola realizzazione…; L’architettura é un problema di organizzazione e, nella sua forma più complessa, anche di logistica. Un’opera di architettura é un ente che coordina e armonizza forze e tendenze differenti, ed anche opposte, per farle concorrere ad un unico scopo. Bisogni, mezzi, condizioni si contrastano apparentemente finché non hanno trovato nella giusta risoluzione l’equilibrio che li rende attivi…”
La Casa della piccola e della giovane italiana (G.I.L.)
Questo edificio rappresenta probabilmente il segno più importante, nell’ambito degli edifici sociali, lasciato nella città di Gorizia dalla cultura architettonica razionalista.
L’edificio CPGI – GIL di Gorizia é uno dei 23 progetti di edifici analoghi (Casa Balilla; Casa della Giovane Italiana; Casa del Fascio) commissionati agli architetti e da loro realizzati nel periodo compreso tra il 1931 e il 1938.
La vicenda di queste opere di architettura, progettate in così breve periodo, é ancor oggi poco conosciuta ed esplorata. Appare comunque esemplare all’interno delle vicende del movimento razionalista italiano, per l’entità delle realizzazioni e per la coerente procedura di tipizzazione e serializzazione delle componenti architettoniche e delle tipologie funzionali adottate. Queste architetture sono caratterizzate da una costante variazione compositiva, dimensionale e funzionale. Poste a confronto risultano profondamente diverse, in relazione al carattere ambientale dei siti e alla specificità del programma funzionale di ciascuna realizzazione.
arch. Romano Schnabl